10 Dark UX Patterns: Strategie Ingannevoli per Manipolare gli Utenti

26/06/2023

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Nel mondo del design delle esperienze utente (UX), l’obiettivo principale dovrebbe essere quello di creare interfacce intuitive e piacevoli che facilitino l’interazione degli utenti con i prodotti digitali. Tuttavia, esistono alcune pratiche maliziose che sfruttano la psicologia umana per ingannare gli utenti e spingerli a compiere azioni indesiderate. Queste strategie vengono comunemente chiamate “Dark UX Patterns” (modelli di UX oscuri). In questo articolo, esploreremo 10 tipologie “malvagie” di Dark UX Patterns che dovremmo conoscere e combattere.

  • Tricky Trappings (Insidie ingannevoli):

Questo pattern si basa sull’utilizzo di elementi grafici ingannevoli o confusi per spingere gli utenti a compiere azioni indesiderate. Ad esempio, pulsanti che sembrano download gratuiti ma che in realtà avviano pagamenti o pop-up che nascondono il pulsante per chiuderli.

  • Forced Continuity (Continuità forzata):

Questo pattern obbliga gli utenti a impegnarsi in abbonamenti o servizi a pagamento senza offrire loro una chiara via d’uscita. Spesso, le opzioni di cancellazione sono nascoste o complesse da trovare, costringendo gli utenti a pagare per servizi che non desiderano più utilizzare.

  • Sneaky Subscriptions (Abbonamenti subdoli):

Qui, gli utenti vengono ingannati o indotti a sottoscrivere abbonamenti senza renderlo evidente. Questo può accadere tramite caselle di controllo preselezionate o testo ambiguo che porta gli utenti a credere di stare effettuando una scelta diversa.

  • Hidden Costs (Costi nascosti):

Questo pattern nasconde deliberatamente i costi aggiuntivi durante il processo di acquisto. Ad esempio, mostrando il prezzo base del prodotto, ma aggiungendo costi di spedizione o commissioni solo in seguito, spesso solo nella fase finale del pagamento.

  • Misdirection (Depistaggio):

Qui, l’attenzione degli utenti viene deviata da elementi importanti verso azioni o contenuti indesiderati. Ad esempio, posizionare in modo strategico annunci pubblicitari o pulsanti di condivisione sui social media per indurre gli utenti a cliccarli accidentalmente.

  • Urgency (Urgenza):

Questo pattern sfrutta la paura o l’ansia degli utenti, creando una sensazione di urgenza per spingerli a prendere decisioni affrettate. Ad esempio, mostrando timer che scorrono rapidamente o dicendo che l’offerta è disponibile solo per un tempo limitato.

  • Confirmshaming (Conferma umiliante):

Qui, agli utenti viene impedito di annullare un’azione o una scelta in modo scomodo o imbarazzante. Ad esempio, utilizzando testi del tipo “No, non voglio risparmiare denaro” anziché “Annulla” per far sembrare che l’utente stia compiendo una scelta sbagliata.

  • Privacy Zuckering (Inganno sulla privacy):

Questo pattern sfrutta la mancanza di trasparenza nelle politiche sulla privacy per raccogliere dati personali senza il consenso esplicito degli utenti. Ad esempio, preselezionando opzioni di condivisione dati sensibili o utilizzando impostazioni predefinite invasive.

  • Disguised Ads (Pubblicità mascherate):

Qui, gli annunci pubblicitari vengono camuffati in modo da sembrare parte integrante del contenuto. Gli utenti potrebbero non rendersi conto di cliccare su annunci invece che su elementi di navigazione o azioni desiderate.

  • Forced Actions (Azioni forzate):

Questo pattern obbliga gli utenti a compiere azioni indesiderate per accedere a determinati contenuti o funzionalità. Ad esempio, richiedere la condivisione di informazioni personali su social media per poter continuare a utilizzare un’app o un sito web.

Conclusione:

Mentre il design dell’esperienza utente dovrebbe essere orientato alla soddisfazione degli utenti, è importante essere consapevoli delle pratiche maliziose utilizzate per manipolarli. Riconoscere e combattere le 10 tipologie malvagie di Dark UX Patterns può contribuire a promuovere un ambiente digitale più etico e rispettoso degli utenti. I designer devono impegnarsi a creare esperienze positive che mettano al primo posto le esigenze degli utenti, evitando l’uso di tali strategie ingannevoli.

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io

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